Quella fra Quinto e i bambini bielorussi è un’amicizia che supera le frontiere, proprio come fece la nube carica di sostanze radioattive che si sprigionò a seguito dell’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl, diffondendosi in tutta Europa, nella primavera del 1986. Ed è anche un’amicizia che dura e si rinnova nel tempo, se è vero che la Misericordia di Quinto promuove il progetto di accoglienza “Amici senza frontiere” ogni anno, dal 1996, senza soluzione di continuità.

Da allora, a giugno, una ventina di bambini, dai 7 agli 11 anni, arrivano a Sesto dalla Bielorussia, per trascorrere una vacanza-salute di un mese. Altrettante famiglie aprono le porte della propria casa, oltre che dei propri cuori, per garantire ai bambini bielorussi un soggiorno degno di essere ricordato.

Studi medici e ricerche hanno dimostrato che il soggiorno anche di un solo mese lontano dai luoghi contaminati produce benefici effetti sulla salute dei piccoli ospiti. Le sostanze radioattive diffuse nell’ambiente dall’esplosione di Chernobyl infatti non scompaiono nel giro di qualche anno, ma persistono per decenni, in qualche caso per centinaia di anni, e anche se oggi la vicenda non fa più notizia, quello delle aree attorno alla centrale nucleare e dei suoi abitanti resta un futuro carico di incognite.

La particolarità del progetto della Misercordia di Quinto consiste poi nel fatto che i bambini trascorrono le giornate in gruppo, insieme ai loro accompagnatori, andando a fare gite, in piscina, al mare, a visitare musei. Un approccio originale nel panorama dei soggiorni di ospitalità offerti ai bambini bielorussi, reso possibile dal fatto che la Misericordia di Quinto ha saputo costruire una rete di collaborazioni con altre associazioni del territorio, all’interno della quale ognuna mette a disposizione qualcosa o si occupa dell’organizzazione di una giornata.

Un ruolo crescente e attivo hanno assunto negli ultimi anni anche le famiglie che ospitano i bambini, che hanno preso sulle proprie spalle buona parte dell’onere organizzativo del soggiorno, oltre che la realizzazione di numerose iniziative, dalle cene ai mercatini, promosse per raccogliere i fondi necessari.