“Pensiero” di un VOLONTARIO

Nella mia ultradecennale frequentazione, più o meno assidua, della Misericordia di Quinto ho avuto modo di osservare il variegato mondo dei confratelli. Fatto di persone comuni singolarmente prese, ma che unite sotto i colori della Misericordia diventano una forza straordinaria: un piccolo esercito del bene. Ho assistito ad autentiche metamorfosi di persone conosciute in un modo, e ri-conosciute in una dimensione diversa. Quasi che la divisa disveli, anziché coprire, enfatizzi anziché smorzare, risvegli anziché sopire tutte quelle qualità umane che il ben pensare a volte suggerisce di mantenere celate. Ho assistito alla moltiplicazione di forze ed energie, alla fusione del sentire, alla sinergia della coesione. E’ vero, la divisa non annulla la personalità. Anzi, la moltiplica per uno, per cento, per mille… per il numero dei confratelli!
In particolare, due sono le anime che ho scorto nella casa fraterna della Misericordia di Quinto: quella romantica e quella pragmatica.
L’anima romantica ha come valore di riferimento la carità, come suo eroe il buon Samaritano. Essa pervade gli animi dei confratelli, li caratterizza, li connatura. Avanti il “prossimo” potrebbe essere il loro motto.
L’anima pragmatica ha come valore di riferimento la concretezza, come suo eroe di riferimento il buon Samaritano. Ma quello che ha potuto fare del bene perché aveva disponibilità economica. Non avrebbe potuto affidare il malcapitato soccorso nelle mani dell’albergatore, non avrebbe potuto chiedergli di occuparsi di lui se non avesse anticipato le spese e se non avesse promesso di rifondere quelle ulteriori che si sarebbero rivelate necessarie.
Il pericolo da evitare, in tutti e due i casi sono le derive.
La deriva romantica porterebbe alla sciatteria, alla morte per inedia della Confraternita. Alla carenza di mezzi di sostentamento dell’intera organizzazione con conseguenti ricadute negative sull’assistenza ai bisognosi.
La deriva pragmatica porterebbe all’inaridimento dei sentimenti, all’essiccamento dei principi fondanti della Confraternita. Diventerebbe ricerca dell’utile, ad ogni costo. Un affare!
Allora, in qualità di ultimo arrivato, vorrei esortare tutti coloro che si candidano o ricandidano alle cariche sociali a tenere fede a tutto il patrimonio di valori della Venerabile Confraternita di Misericordia di Quinto. Vorrei che la nostra associazione fosse una barca spinta dalla vela del sentimento ed orientata dal timone della ragione. Facendo attenzione a non cedere a nessuna deriva. Vorrei essere guidato da buoni Samaritani, concreti nella carità!
In bocca al lupo a tutti.
Confratello Mario CORCETTO